Scarponi da snowboard DC 2023
Le caratteristiche degli scarponi DC Snowboarding
Le caratteristiche degli scarponi DC Snowboarding
Parlando di snowboard (e noi ne sappiamo giusto qualcosa), uno degli elementi cruciali del tuo equipaggiamento è sicuramente lo scarpone. Molti sottovalutano il ruolo di questo elemento, ma la scelta del giusto scarpone riveste un ruolo assolutamente fondamentale, da cui dipendono sia il tuo riding che la tua esperienza in montagna.
Lo scarpone giusto protegge i nostri piedi
Lo scarpone giusto protegge i nostri piedi
Nello snowboard, come nello sport in generale, la calzatura è un elemento centrale. Se è possibile riuscire a sopportare il freddo (o il caldo) dovuto ad una giacca sbagliata o di bassa qualità, è davvero difficile riuscire a godersi una giornata in montagna se lo scarpone non è all’altezza del suo compito.
I nostri piedi, sebbene capaci di sopportare enormi stress, sono molto più delicati di quello che pensiamo. Basta poco per generare problematiche o infortuni che possono diventare molto fastidiose e lunghe da risolvere, e che possono compromettere anche tutta la tua stagione.
La scienza ci dice che dall’appoggio del piede dipendono numerose altre parti del corpo: così come una scarpa da trekking sbagliata rischia di rovinarci ginocchia e schiena, lo scarpone corretto ci aiuta e performare meglio ma soprattutto più a lungo sulla neve, evitando l’insorgere di infortuni e influenzando la nostra abilità con la tavola.
Tu affideresti una parte così delicata ad uno scarpone di bassa qualità?
Tu affideresti una parte così delicata ad uno scarpone di bassa qualità?
Le caratteristiche principali nello scarpone da snowboard
Ogni scarpone presenta particolarità che ne determinano le caratteristiche in termini di performance e qualità. Qui di seguito le più importanti:
- Gamma: bassa gamma e alta gamma hanno costi e prestazioni diverse
- Rigidità: cambia il bilanciamento tra comodità e comfort, tra l’utilizzo freeride/freestyle
- Tipo di allacciatura: tradizionale, BOA®, ibrida
- Scarpetta interna
- Isolamento termico ed aerazione
- Mescola e disegno della suola
- Compatibilità con gli attacchi (rapidi)
Nei prossimi paragrafi useremo gli scarponi della linea DC Snowboarding 2023/2024 per spiegare tutte queste differenze.
La gamma dello scarpone
La gamma dello scarpone
La prima cosa a cui bisogna prestare attenzione nella scelta del boot è il suo posizionamento all’interno della gamma. Quando si acquista uno scarpone, bisogna inquadrare bene l’uso che se ne vuole fare e il proprio livello di riding.
Gli scarponi di bassa gamma, o entry-level, hanno il vantaggio di costare meno. Dall’altro lato, un basso prezzo nasconde sempre sacrifici in termini di soluzioni tecnologiche e di qualità. Questi scarponi sono indicati per chi si sta avvicinando a questo sport, e non è ancora sicuro di voler investire somme importanti.
Gli scarponi di alta gamma invece costano di più, e quindi inglobano tecnologie migliori. Se uno scarpone entry-level è indicato per un rider alle prime armi, uno snowboarder di alto livello o che sa di passare sulle piste almeno una quindicina di giorni all’anno dovrebbe puntare ad un boot dalle alte prestazioni e dall’alto livello di comfort. Inoltre, la qualità maggiore fa sì che durino più a lungo.
Attenzione: non stiamo dicendo che gli scarponi entry-level non valgono niente, ma solo che c’è un motivo se alcuni boots costano 200 e altri 400 (e altri 80!). Anzi, se prendiamo i brand specializzati nella neve, avremo anche nello scarpone meno caro un livello sufficientemente alto per garantirti delle snowboardate incredibili.
Non possiamo garantire invece la qualità degli scarponi di marchi non specializzati. Esiste un prezzo minimo al di sotto del quale è davvero difficile garantire la corretta progettazione del boot e materiali di qualità. Il nostro suggerimento è di investire prima (e di più) in una buona calzatura, e solo dopo nella giacca e nei pantaloni.
DC Phantom
DC Phantom
Per spiegarci meglio, possiamo prendere uno degli scarponi più belli e performanti della collezione DC Snow, il Phantom. Questo modello, nato originariamente nel 2001 e poi re-introdotto nel 2022, è un piccolo capolavoro di ingegneria.
Oltre al design pazzesco, offre l’allacciatura BOA® Fit System con doppia rotella, imbracatura interna per la caviglia e lacci Silver SS. L’isolamento in PrimaLoft è il più caldo sul mercato, ma il piede non rischia mai di surriscaldarsi grazie al sistema di aerazione avanzato Aerotech.
La soletta è in IMPACT-ALG™, materiale di recupero ed ecosostenibile ottenuto dalle alghe che assorbe gli urti e le vibrazioni. La scarpetta interna è la Response Liner III, la migliore della categoria. Completa questo boot la suola Vibram e il disegno specifico ottimizzato per la spinta sulla neve, con o senza tavola ai piedi.
Davvero molto rigido (flex 10/10) e ultra-responsivo, è un boot per chi vuole il meglio sia come stile che come prestazioni. È disponibile a 430 euro.
Per comprendere la differenza con uno scarpone entry-level, sebbene di ottima fattura, in basso trovi il confronto con lo scarpone meno caro di DC, il Phase.
La rigidità del boot da snowboard
La rigidità del boot da snowboard
La rigidità dello scarpone è importante per due motivi: la comodità e la performance.
Gi scarponi morbidi sono più comodi. Flettono di più, si adattano meglio al movimento della caviglia, assorbono meglio le torsioni e gli urti. In generale, sono più permissivi in termini di errori e aggiustamenti. Donano però meno supporto e trasmettono alle articolazioni tutte le torsioni.
Gli scarponi rigidi sono più performanti. Rispondono immediatamente a ogni minima pressione, permettono curve più veloci e cambi di direzione più energici. Dall’altra parte, bloccano il piede all’interno di una struttura rigida e punti di pressione.
A causa di queste caratteristiche, si tende a dare scarponi morbidi ai rider meno esperti, per abituarli alla calzatura da snowboard. I modelli di alta gamma, pensati per i rider più esperti, sono più rigidi.
Scarponi da freeride, freestyle e all-mountain
Scarponi da freeride, freestyle e all-mountain
Dalla rigidità dello scarpone dipende l’utilizzo in montagna:
- Freestyle: richiede scarponi più morbidi e leggeri, che accompagnano il rider all’entrata e all’uscita dai trick e ammortizzano gli atterraggi. La flessibilità di questi boots consente una maggiore gamma di movimenti.
- All-Mountain: a metà strada tra park e backcountry, questo tipo di riding si accontenta di scarponi versatili, che si adattano a diverse situazioni.
- Freeride: l’utilizzo nella neve fresca necessita di scarponi che donano un supporto superiore e che trasmettono perfettamente l’energia dalle gambe alla tavola.
Provare gli scarponi è importante
Provare gli scarponi è importante
A prescindere dall’utilizzo, una cosa è importante: lo scarpone non deve mai fare male.
Ormai tutti i boots sono termoformanti e si adattano alla forma specifica di ogni piede al primo utilizzo. Al netto delle prime ore, è impensabile riuscire a snowboardare un giorno interno in uno scarpone che fa male, o della taglia sbagliata.
Ecco perché è fondamentale provare gli scarponi ai propri piedi e trovare quello che calza perfettamente prima di effettuare l’acquisto. Il tuo snowshop di fiducia saprà consigliarti al meglio.
DC Phase
DC Phase
Un esempio di scarpone con lacci tradizionali è il DC Phase. Come già detto sopra, questo è lo scarpone entry-level della linea DC, molto morbido e caratterizzato dalle estetiche derivate della scarpe da skate. Questo è un ottimo scarpone per un rider alle prime armi, che non è ancora sicuro di voler investire cifre importanti in questo sport. Il basso livello di rigidità lo rende molto confortevole, e adatto a chi deve abituarsi a tenerlo ai piedi tutto il giorno. Performa meglio in park che in freeride. Esce a 200 euro al pubblico.
Quale tipo di allacciatura scegliere
Il tipo di allacciatura è un tema che divide da sempre gli snowboarders.
Sono due i tipi di chiusura più diffusi: quello tradizionale (con i lacci) e quello con il BOA® (singolo o doppio); negli anni sono emersi altri tipi di allacciatura, come quella ibrida e quella “veloce”.
Lo scarpone da snowboard con i lacci
Il grande classico, diffuso fin dalle origini. Molti rider professionisti non hanno mai abbandonato questo tipo di scarpone. I suoi vantaggi sono i seguenti:
- I lacci, quando annodati bene, non si smollano durante la giornata;
- Un laccio rotto è facile e conveniente da sostituire. Basta avere un laccio di scorta per non rischiare di buttare una giornata di snowboard;
- Gli scarponi con i lacci sono meno cari;
Questo tipo di allacciatura però ha anche i suoi svantaggi:
- Se hai annodato lo scarpone troppo stretto o troppo largo, devi fermarti e riallacciare lo scarpone da capo;
- Non è possibile fare micro-aggiustamenti del boot;
- Non è possibile una regolazione personalizzata nelle diverse zone del piede;
- Il piede si gonfia e sgonfia durante il corso della giornata, e un fit ideale in uno momento potrebbe non esserlo pochi minuti dopo;
- Siccome il sistema BOA® è più caro, i lacci si trovano generalmente sugli scarponi di bassa gamma.
Scarponi da snowboard con BOA® singolo o doppio BOA®
Scarponi da snowboard con BOA® singolo o doppio BOA®
Dall’altra parte, alcuni snowboarders segnalano le seguenti problematiche:
- L’allacciatura si smolla durante la giornata: questo in realtà non è confermato, soprattutto con i BOA® recenti. Anche se fosse vero, è così facile e veloce dare due giri di rotella che non possiamo considerarlo un vero e proprio difetto;
- Un BOA® rotto ti rovina l’uscita: questo purtroppo è vero. Se si rompe la rotella o il laccio, puoi considerare finita la giornata. Il sistema BOA® è davvero difficile da riparare o sostituire senza gli strumenti giusti, e anche così richiede molto tempo. Bisogna però anche dire che i BOA® non si rompono mai.
- Sostituire un BOA® è costoso: vero, ma solo se lo porti al negozio di sci di fianco alle piste. La chiusura BOA® è così resistente e affidabile, che BOA® la garantisce a vita. In qualsiasi momento, non importa dopo quanti anni, puoi spedire i tuoi scarponi rotti al centro italiano e loro ripareranno gratuitamente il laccio e le rotelle.
DC Phase BOA® vs Phase BOA® Pro
DC Phase BOA® vs Phase BOA® Pro
Un buon confronto tra scarponi con BOA® singolo e doppio sono i DC Phase BOA® e i Phase BOA® Pro.
Il primo è uno dei modelli più venduti della linea DC. Si caratterizza per una sola rotella BOA® che regola tutta l’allacciatura. La scarpetta interna è la Response Liner I, mentre la soletta è in Impact-ALG™ con airbag in poliuretano per assorbire gli urti.
A differenza del fratello minore, il Pro è più rigido (rigidità media), ha la scarpetta Response Liner III, il sistema di aerazione avanzato Aerotech e un ottimo isolamento termico offerto dal PrimaLoft®. Ovviamente, presenta una seconda rotella BOA® che regola la chiusura a livello del piede e della caviglia, come si vede nell’immagine del Superlock Heel Harness sopra.
Come mostra l’immagine, la seconda rotella regola la stretta sulla caviglia, bloccandola completamente. In questo modo, il riding risulta molto più responsivo e preciso. Il fit personalizzato a zone migliora la comodità.
Quale dei due scarponi è migliore? Indubbiamente, il Pro è uno scarpone più performante, ma anche più caro: 340 euro contro 240. I cento euro in più sono giustificati da una miglior suola, una miglior scarpetta, un miglior isolamento termico e la seconda rotella BOA®. Se il Phase BOA® può essere considerato un modello di livello medio, il Pro è sicuramente uno scarpone definitivo, in grado di accompagnarti per anni nelle tue avventure.
Scarpone da snowboard con allacciatura ibrida
Esistono sul mercato scarponi che mettono insieme i pregi di entrambi i tipi di allacciatura, e che vengono definiti “ibridi”. Presentano i lacci per regolare la stretta generale e una rotella BOA® per controllare la caviglia.
DC Premier Hybrid
DC Premier Hybrid
DC è uno dei marchi che offrono questo tipo di calzatura. La sua proposta nel mondo dell’ibrido è il Premier Hybrid, modello dedicato e opportunamente progettato per questo tipo di allacciatura. La suola è in leggero Contact Unilite™, mentre la scarpetta interna è la RL II. Per via della sua costruzione, è uno scarpone abbastanza rigido, indicato in particolare per l’all-mountain/freeride. Esce a 320 euro al pubblico.
Allacciatura veloce
Esistono altri tipi di allacciatura chiamati “veloci”, che si trovano soprattutto in modelli di bassa gamma venduti da note catene di distribuzione di articoli sportivi. Non esistono particolari vantaggi di questo tipo di chiusura e noi non ci sentiamo di consigliarli.
La scarpetta interna nello scarpone da snowboard
Uno scarpone da snowboard si compone di due parti principali: l’esterno, resistente e impermeabile, e la scarpetta interna, morbida e calda.
Esistono diversi tipi di scarpetta, e DC ne usa tre diverse. Sono chiamate Response Liner.
Differenze Response Liner I, II, III
Differenze Response Liner I, II, III
- Response Liner I: modello più semplice ma responsivo, composto di EVA termoformante e dotato di lacci con chiusura a 180°.
- Response Liner II: scarpetta ad alte prestazioni, con chiusura tramite power-strap a 360° in EVA termoformante e ammortizzata. Supporto aggiuntivo per le caviglie grazie a inserti a J.
- Response Liner III: la scarpetta più calda e tecnica. Il calore è assicurato dal Thinsulate™ 3M™ (i modelli più recenti hanno invece il PrimaLoft) e l’interno in finta pelliccia, mentre l’aerazione è affidata al sistema Aerotech.
Isolamento termico e aerazione
Molti pensano che il problema principale che deve risolvere uno scarpone da snowboard sia quello di mantenere i piedi caldi e asciutti per tutto il giorno. Questo è sicuramente importante, ma in realtà non è una cosa così difficile da ottenere.
Il problema è coniugare queste due caratteristiche con una corretta aerazione. Se manca ventilazione, infatti, il piede si surriscalda e suda, creando una spiacevole sensazione di umido all’interno della scarpetta. Oltre all’odore che ne deriva, il sudore tende a raffreddarsi e a gelare intorno al piede, compromettendo la giornata sulla neve.
Ecco perché i modelli di scarponi da snowboard più performanti sono dotati non solo di un ottimo isolamento termico, ma anche di un sistema di aerazione avanzato.
Mescola e disegno della suola
Mescola e disegno della suola
Come in tutto il mondo dell’outdoor, la suola riveste un ruolo molto importante. Il disegno dei tasselli deve essere ottimizzato per la camminata sulla neve battuta e per la spinta con un solo piede.
Sotto alcuni esempi di suola negli scarponi DC.
Scarponi DC per attacchi rapidi (Step On™)
Scarponi DC per attacchi rapidi (Step On™)
L’ultimo punto di questa guida riguarda la compatibilità con gli attacchi rapidi. Si stanno sempre più diffondendo (anche tra i professionisti) tipologie di attacchi cercano di risolvere l’unica parte noiosa dello snowboard: l’apertura e la chiusura delle strap per prendere gli impianti.
Esistono vari tipi di attacchi rapidi, tra cui i più famosi sono sicuramente i Supermatic della Niedecker, i Clew e i Flow. Questi attacchi sono tutti accomunati da un attacco dall’aspetto tradizionale, in cui è montato un sistema che prevede l’ingresso posteriore del piede, e il successivo bloccaggio dell’attacco in posizione. Il vantaggio di questo attacco è la compatibilità con qualsiasi tipo di scarpone.
Burton invece ha realizzato il sistema che non prevede l’utilizzo delle strap: lo scarpone è dotato di una serie di ganci che si fissano automaticamente all’attacco. Questo sistema si chiama Step On® e DC ha deciso di adottarlo per alcuni dei suoi modelli, in particolare il Control e il Judge.
DC Judge vs Control (Step On®)
DC Judge vs Control (Step On®)
Il Judge e il Control sono i due grandi best-sellers della linea DC. Entrambi sono dotati di chiusura BOA® Dual Fit System, ma presentano alcune differenze, che rendono l’uno e l’altro preferibile sulla base al tuo stile di riding. Entrambi sono di tipo all-mountain e sono disponibili nella versione Step On®.
Il Judge è più rigido (6/10) e più responsivo. Monta una scarpetta RL III con imbottitura PrimaLoft e ventilazione Aerotech, e una suola in Vibram®. È più indicato per il freeride e costa 370 euro.
Il Control è più morbido (4/10), monta la scarpetta RL II e ha la suola in leggero Unilite. La costruzione articolata lo rende anche più flessibile nei movimenti di piegamento e nella camminata. È più indicato per il park ed esce a 340 euro.
Conclusione
Scegliere il boot da snowboard giusto è un processo articolato che coinvolge la considerazione di vari fattori, dal tuo stile di guida alla misura, flessibilità e funzionalità aggiuntive. Investendo tempo per comprendere questi elementi e provare diverse opzioni, non solo migliorerai il tuo comfort sulle piste, ma eleverai la tua esperienza complessiva di snowboard. Ricorda, lo scarpone da snowboard perfetto è quello che si allinea alle tue preferenze, offrendo il supporto e la funzionalità necessari per conquistare la montagna con fiducia e stile. Keep pushing!